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I cieli di Roma

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Ricordi

E così, anche il mio workshop per Unconventional happening è andato. Fuori, un cielo grigio e piovoso. Dentro, colore, sorrisi, abbracci, mani che si stringevano, mani che lavoravano. Emozioni. (QUI trovate altre foto)

Concentratissime Mayda e Claudia
Poi, il cielo è diventato azzurro, dietro le nuvole:


e spuntavano gabbiani da tutte le parti (sì, a Roma)


E così abbiamo fatto anche i turisti.

Ringrazio le ragazze del team per avermi coinvolta, le ragazze che hanno partecipato al workshop per esserci state e tutte le amiche che ho potuto conoscere, rivedere e incontrare per la prima volta, sono stata benissimo con voi!

Nuovi progetti bollono in pentola e il nuovo laboratorio pian piano prende forma, ci leggiamo la settimana prossima!

PS: intanto... mi son comprata il dominio.

Kid's room inspirations

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Dichiaro ufficialmente concluso il trasloco del mio laboratorio. Da oggi inizio a lavorare in uno spazio fuori casa e più grande, dove potrò anche ospitare dei corsi e dove avrò ben tre postazioni: una per cucire, una per dipingere e un bel bancone per tagliare i tessuti e lavorare in piedi . Questo significa che la craft-room turchese non esiste più e che al suo posto ci sarà la camera del Piccolo. E questo significa GIALLO. Perché al Piccolo piace il giallo fin da quando ha iniziato a distinguere i colori ed aveva un orrido pupazzo di Laa-Laa dei Teletubbies, ora defunto perché quando la cucciola era in fase di dentizione gli ha provvidenzialmente divorato la faccia. Quindi al momento della cameretta nuova sappiamo tre cose:
1. ci sarà il giallo;
2. ci sarà una scrivania stretta e lunga in una nicchia;
3. ci sarà un vecchio armadio che ho dipinto anni fa (anche di giallo, sì).

Ho guardato con lui qualche immagine, per capire cosa gli piace. Mi ha cassato questa, che a me piace molto, perchè "Mamma, questa non è gialla, è grigia". E non si può dargli torto.

Su Bright Bazaar per GoodHomes
Questa invece gli è piaciuta tanto: 

Scritto da Matte Kristine Brinch e Pia Olsen. Foto di Tia Borg Smidt. Qui su Bolig.
E pure questa: 

sul catalogo di Artdotcom
Ma più di tutte, s'è incantato davanti a questa foto con la parete giallo acceso (e vuole anche la T-shirt)

Sulia.com
Non ci resta che metterci al lavoro!

WednesDIY: felt fox

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Oggi ho un'ospite, la dolcissima Mayda, un'amica saggia e preziosa che crea piccoli tesori di feltro con le sue mani. Mi ha regalato questa volpina deliziosa e ho pensato di presentarla qui. Today I've a guest: my sweet and wise friend Mayda. She creates little felt treasures. Look at this beautiful fox!


Cucire il feltro è abbastanza semplice, si taglia facilmente e non si sfilaccia. Ma metterci la poesia, quello è questione di cuore e sensibilità ed è questo che rende speciale un lavoro artigianale. Perciò il consiglio di oggi è: metteteci il cuore! Felt stitching is quite easy, but if you want do something special, you have to put in your heart and your poetry!


E il cuore di Mayda è gigantesco! Mayda heart is really huge!

PS: oggi anch'io sono ospite... andate a leggere QUI! Today I'm a guest too: HERE!

Before&after: la vecchia libreria della nonna

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Proseguono i lavori per il Tulilab. Per esporre i miei articoli ho deciso di usare, recuperandole, due vecchie librerie color noce, che erano di mia nonna. Domani per il fai-da-te del mercoledì spiegherò passo passo come ridipingere un mobile che non ci piace più e decorarlo con la carta da parati, intanto, ecco l'anticipazione di un "prima e dopo". Work in progress in my Tulilab. I decided to upcycle two old walnut granny's bookcases. I will explain step by step how to repaint old furniture that we like no more and how to decorate it with wallpaper. In the meantime,look at this "before and after".


WednesDIY: come rinnovare un mobile con la carta da parati in 5 mosse

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Dunque, ieri vi ho mostrato il "prima e dopo" (QUI) e oggi vi dico come fare.


1. Lo so che è noioso, ma lo ritengo assolutamente necessario. E lo so che vi dicono che in vendita ci sono prodotti che te lo risparmiano, ma non viene lo stesso risultato. BISOGNA CARTEGGIARE. Facciamocene una ragione.Via via la vecchia vernice. Via dalle parti che andranno ridipinte, via dalle parti dove andrà applicata la carta da parati, perchè sia il colore che la carta aderiranno bene e a lungo se il fondo è stato levigato con cura.

2. Stendere una mano di cementite sulle parti del mobile che avete deciso di ridipingere (non serve cementite dove applicherete la carta da parati). Lasciar asciugare. Se il colore originario è molto scuro (come nel mio caso, color noce) e quello che volete usare molto chiaro (come nel mio caso, grigio chiarissimo), io consiglio, ma non è necessario, di dare anche una seconda mano di cementite.

3. quando la cementite è bene asciutta, stendere una mano di smalto all'acqua del colore prescelto. Stavolta ho deciso di usare lo smalto perchè non richiede di essere verniciato, alla fine. E dà una bella finitura satinata. Se necessario, stendere una seconda mano di smalto, fino a ricoprire perfettamente il colore originario. 

4. Aggiungere, se lo desiderate, qualche dettaglio decorativo. Io, per esempio, ho deciso di dipingere i piedini con colori che richiamano quelli della carta da parati prescelta. Per farlo ho usato gli acrilici all'acqua che adopero di solito per dipingere. Una volta asciutti, bisogna verniciarli (non è smalto!)

5. ora la parte più divertente, ma anche la più insidiosa: applicare la carta da parati. Siccome la superficie è grande (anche se non è una parete) BISOGNA usare la colla per carta da parati. Per fare lavoretti piccoli di decor, con pezzetti di carta da parati di pochi centimetri, si può utilizzare la colla vinilica, ma se la superficie si fa più estesa e non si vuole ottenere l'effetto "pizza bolluta", occorre adoperare la colla specifica. La colla da parati va preparata secondo le istruzioni sulla confezione: si diluisce il prodotto con acqua, si mescola per bene, si lascia riposare almeno mezz'ora finchè diventa abbastanza denso. 
Nel frattempo, tagliate la carta della misura necessaria per ricoprire le parti prescelte. Potete scegliere due vie: o la tagliate giusta giusta perfetta (ma poi dev'essere preciso perfetto anche l'incollaggio) oppure la tagliate un po' più abbondante (ma poi, una volta asciutta, bisognerà rifilarla col taglierino). Per me è più semplice il primo metodo, ma se siete degli assi col taglierino, potete usare il secondo.
Quando la colla è pronta, si stende sul retro della carta e si fa riposare qualche minuto. Poi si applica la carta alla superficie del mobile cercando di non far formare bolle d'aria. Se questo succede, fate pressione con una spatola apposita o con uno straccio per farle appiattire. Procedere allo stesso modo fino a rivestire tutta la superficie desiderata. attendere che la colla sia asciutta e... finito!

NOTA BENE: può essere necessario applicare la colla non solo sulla carta, ma anche sulla superficie su cui andrà applicata la carta. Questo si vede nel momento in cui si va a posare il primo foglio. Ma non preoccupatevi. Se vi accorgete che serve più colla e pensate "cavoli, ormai ho messo la carta" sappiate che si può staccare facilmente finchè la colla non è asciutta. Quindi relax, rimuovete la carta con delicatezza e stendete più colla.

NOTA BENE BENE: se, applicata tutta la vostra bella carta da parati, vi accorgete con orrore che si stanno formando delle bolle fetenti che prima non c'erano, non preoccupatevi: la colla asciugandosi tira e le bolle spariscono. Provato personalmente. L'importante è aver posato bene la carta in fase di applicazione.

BUON LAVORO!
(e se avete domande, sono qua)

Abominevole fermatenda

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Ieri ho fatto un indovinello nella mia pagina facebook:

Questo abominevole è speciale, chi indovina perché e per cosa?

Che ha le braccia lunghissime, si capisce. E perchè son così lunghe? Perchè una nonna ha pensato che poteva essere il giusto fermatenda per il suo nipotino, anzi, due tende, due abominevoli fermatenda! La parte che preferisco del mio lavoro è la personalizzazione costruita su misura per il cliente. Spesso si tratta di scegliere i colori preferiti, di scrivere il nome o una frase, a volte invece si fanno progetti più complessi partendo da zero (come per i mobili o i complementi d'arredo) oppure delle modifiche significative al modello originale, come in questo caso. Ne escono sempre idee spumeggianti!



White bedrooms

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Per quasi tutti gli ambienti e gli aspetti della mia vita scelgo il colore. Tranne uno: la camera matrimoniale. Mi piace che sia essenziale, luminosa, con colori chiari: tutte le tonalità di bianco dal bianco ottico all'avorio, grigi luminosi, tinte naturali. Come questi.I always choose colors in every aspect of my life. Except one: my bedroom. In my bedroom I prefer light and simple colors: white, ivory, buttermilk, light gray, natural essences. Like these.
by Recent Settler on flickr

della bravissima Ilaria Ida interior lifestyle

Foto di Christian Petersen per Boligliv
E adesso farò una mossa azzardata... questo è uno scorcio della mia (ebbene no, non abbiamo ancora messo le tende alla finestra... ditelo al Tulimarito)! And now I dare to show you mine!


DOOR UPCYCLING: da porta a toletta

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Comincio noiosa, ma se vi sento sbuffare vi mando dietro alla lavagna (esclamò la saputella scrutando il riverito pubblico da sopra gli occhiali). Vi ricordate QUESTO post, in cui mostravo porte rivisitate? Il fai-da-te di oggi è una trasformazione lunga, che richiede attenzione e pazienza, molti passaggi, attrezzature di diverso tipo e che nasconde delle insidie. E' una sfida da raccogliere, insomma!





Vi lascio con qualche avvertenza (sbuff sbuff).

ATTENZIONE:
1. non usare trapano e seghetto alternativo se non si è pratici con questi strumenti perchè dobbiamo voler bene ai nostri ditini santi anche se ci piace tanto Kill Bill;
2. non improvvisarsi elettricisti, collegare i fili elettrici non è difficile, ma bisogna prestare attenzione e sapere dove mettere le mani, non si scherza con la corrente, o, come direbbe la mamma "non infilare i ditini santi nei buchini della corrente";
3. spesso e volentieri le porte non sono piene all'interno, ma nascondono un'intercapedine vuota e ciò può influire sul fissaggio delle viti, che non riescono ad avvitarsi in profondità. In tal caso, oltre alle viti, meglio irrobustire il fissaggio con la colla extraforte e tener conto di questo quando si decide quanto peso poter appoggiare sulla mensola.



Craft party fotografico

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Sabato pomeriggio nel Tulilab c'è stato il:

Foto di Ireneagh
Funzionava così. C'era Verdiana a raccontarci di foto. Che anche se sai tutto di iso, diaframma e tempi di scatto, se non ci metti il cuore non vale. C'erano le crafter. Che anche se sai tutto di pennelli e macchine da cucire, se non ci metti il cuore non vale. C'erano dolci, tè e salatini, che se non ci metti chiacchiere e buona compagnia, sanno di poco. Attorno al tavolo, attorno al pc, attorno al set fotografico improvvisato volavano consigli, sorrisi e confronti. E poi, è arrivata sera in un attimo. 

Restyle your jeans!

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Cambio dell'armadio spietato quest'anno. Repulisti termonucleare globale. Regalati i vestiti che non metto mai e quelli in cui non rientrerò mai più. Ciao cari. Poi però ce n'era qualcuno che è vero che non metto mai, ma che sarebbe tanto comodo, ma insomma come ho fatto a comprarli quella volta, che vabbè che sono comodi, però un minimo di tono dobbiamo darcelo. Come i jeans dall'orlo infelice. Ora invece li metto. 






Tuli-lab

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Ultimamente sono un po' assente, qualcuno se n'è accorto. Mettiamola così: è un periodo complicato e nel nostro futuro ci saranno momenti difficili, sfide da affrontare, scommesse da giocare. Qualcosa l'avremmo volentieri evitato, ma qualcos'altro è eccitante e pieno di aspettative. L'avventura più colorata sarà l'ampliamento del mio laboratorio. Al momento sono nella fase "mani nei capelli". Ma devo concentrarmi sulla visione finale e sulle piccole cose che posso sistemare un po' alla volta, come l'allegrissimo acquisto di campioni di carta da parati PIP studio. 
Sono bellissimi! Mercoledì prossimo, nella rubrica WednesDIY, vi racconterò come li ho usati, ma, pssss, se intanto se vi siete ingolosite...li ho presi qui

Blog news

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Dlin dlon

Oggi comunicazioni di servizio

1. Ho faticosamente sistemato il mio ABOUT. Come vi sembra? Faccio sempre la burlona, ma in realtà sono di un timido che potrei nascondermi dietro ad un fiore insieme con Mammolo. 
2. Ho anche fatto ordine nella pagina DIY dei fai-da-te. Perchè diciamolo, prima era improponibile, incompleta e caotica. Ora non ci sono tutti quelli che ho pubblicato in due anni, ma quasi: 26 tutorial tutti riuniti. Vediamo di tenerla aggiornata, capito? (disse a se stessa, ammonendosi con cipiglio severo)
3. E siccome ho tanti progetti di lavoro in ballo e devo seguire il flusso, la rubrica WednesDIY non si chiamerà più così, ci saranno sempre tanti fai-da-te, ma in ordine sparso.
4. Niente foto oggi, soltanto una frase che è una miccia da accendere, che cerco di mettere in pratica ogni giorno e che è un augurio a fare altrettanto per chiunque stia inseguendo i suoi sogni. Trasformiamo i sogni in progetti concreti!


PS: grazie alla pazientissima Gioia Gottini che mi ha aiutato con l'about e alla dolce Luana per le critiche alla pagina dei diy!

Table setting

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Ieri era una giornata limpida e luminosa e l'ho passata tra le dolci colline attorno al lago di Garda, ospite di Simona Leoni. Così l'ho vista all'opera in un workshop sul table setting e ho scoperto che l'arte di allestire la tavola è un'ottima occasione per mettere alla prova la propria creatività, con piccoli accorgimenti per coccolare i commensali e idee semplici, ma scenografiche.

Per tutti c'era una Goodie Bag sfiziosa: matita e quaderno per prendere appunti, decorazioni e nastri, dispensa e carta da parati, perchè anche quella può essere usata per un table setting non convenzionale.

La tovaglia nera vi spaventa? Errore! Basta sdrammatizzarla coi pizzi, i colori chiari degli accessori e un centrotavola fuori dal comune. 

Coi fiori non si sbaglia mai, allegria, freschezza e colore. Ma si può giocare con la disposizione, recuperando bottiglie, barattoli, vasetti di vetro di varie forme e dimensioni.

Un segnaposto che è un gioco di contrasti: la coppetta di cristallo molto lavorata, sdrammatizzata dalla paglia e dalle uova di quaglia, ingentilite dal tocco di colore dei fiori. Un mix perfetto!

E poi c'era Verdiana, a documentare l'incontro con le sue belle foto e coi suoi consigli. Credo si sia presa a cuore il mio caso di fotografa imbranata, ma volenterosa, anche se dev'essere inorridita quando ha visto che impugnavo storta la mia reflex!
Questa è Simona, la padrona di casa, che come me si imbarazza di fronte all'obiettivo, ma ecco il suo sorriso!

Sacconiglio

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Conoscete Lisa di Piccolecose e i suoi sacconigli?


Dopo averci regalato il tutorial per realizzarli (QUI, nel blog di Elena) , ha pensato: e perchè non fare un bello swap a tema sacconiglio? E siccome il coniglio, in forma di sacchetto contenente noccioli di ciliegia, è ormai da tanto tempo un pezzo forte della mia collezione di scaldolini, non potevo non partecipare! Così ho fatto un mix tra il sacconiglio di Lisa e il mio coniglio scaldolino e l'ho spedito alla mia abbinata, la dolcissima Cristina di My cup of tea. E lei mi ha spedito il suo, anzi i suoi. Che pensiero gentile farne due, così posso regalarne uno per ciascuno ai miei bimbi! Pannolenci stampato a cuoricini, un nastro di crochet con un fiore per chiusura e dentro golosi ovetti di cioccolata!


Questo invece è il mio, con due orecchie lunghissime e il musetto dipinto. Dentro ho messo una caramella di stoffa piena di fiori di lavanda, che si può usare per profumare un cassetto.


E così è dentro, fodera a pois!


Buon sacconiglio a tutti!

I nuovi creativi

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Cosa?
Festival dell'handmade

Chi?
70 creativi italiani, pieni di talento e fantasia

Quando?
26 e 27 aprile

Dove?
Suggestiva location: l'Arsenale di Verona

Perchè?
Perchè son bravi, oh!

Quest'anno non avevo tempo per candidarmi e partecipare come espositrice, ma il festival dell'handmade, organizzato dall'effervescente MadamaRobè, è un evento da non perdere nemmeno (soprattutto) come visitatori. 70 creativi, ognuno con la sua tecnica, con la sua idea di handmade, col suo progetto artigianale. Qui potete vedere una carrellata di tutti i partecipanti, io ho scelto di presentarvene 5, provenienti da mondi diversi e anche lontani uno dall'altro, proprio per farvi vedere quanta varietà e personalità si possono trovare nel panorama creativo italiano. Sono loro a raccontarsi.

Cominciamo con Valentina di Fils de Reves, che con animo spiritoso e poetico crea abiti di gusto retrò, ma dallo spirito moderno adatto alle donne di oggi. Così si racconta: "Fils de Rêves ( fili di sogni), un nome che richiama una visione romantica dell'atto di cucire, per  clienti che non vogliono abbandonare i propri sogni..
Nasce dalla mia passione per la moda e gli accessori, un logo ispirato alla mia anima retro' e alla voglia di giocare creando.."


Poi c'è Anna di NotOnlyTeddy , che ama alla follia gli orsetti, ma non solo "Figlia d'arte, cresco tra i pennelli di papà e la macchina da cucire della mamma. Dopo anni di noioso lavoro di segretariato, la mia testa cerca una via di fuga e torna a galla la voglia di sperimentare ed imparare. Da 5 anni ogni attimo libero è dedicato ala ricerca, progettazione ed esecuzione dei miei manufatti" 


Monila invece dipinge la porcellana con mano leggera da oltre 20 anni e nei suoi lavori si possono leggere la grazia e la gentilezza che la contraddistinguono anche come persona: 
"da bambina disegnare era il mio gioco preferito. Ho 36 anni, 1 marito, 2 bambine, un dalmata sorridente. La mia passione è dipingere la porcellana, ma ho scoperto di amare anche il cucito. Evviva l'handmade!" 


E la mia Laura? Il suo blog "vivere a piedi nudi", racconta della sua vita e delle sue passioni e così descrive il suo progetto per il festival "Sono una biologa ed il mio amore per la natura e per il bricolage si riflette in quello che creo. Bijoux, oggetti decorativi e complementi d'arredo sono realizzati quasi esclusivamente partendo da materiali di recupero: legno di scarto, bottoni, minuteria da ferramenta e da idraulica, tappi di sughero e molto altro. Mi piace che gli oggetti portino i segni delle storie che hanno da raccontare."


Lui, l'ho tenuto alla fine, come il dolce. Cristian è un idraulico di professione, ma un vero creativo nell'animo. Dalla sua fantasia e con l'aiuto della moglie Laura (sì, proprio quella qui sopra) è nato "Tu.bi. design da idraulici": "Sono un idraulico ma anche un bricoman che non si lascia intimidire da nulla! La mia passione è creare lampade, orologi ed altri piccoli oggetti a partire da tubi e raccordi idraulici molto spesso di recupero. A questi materiali dallo spiccato stile urban-industriale amo associare materiali a contrasto come porcellana o legno e particolari di colore per rendere moderno e attuale ogni pezzo". 


Che dire di più? Non perdetevi il Festival!

Wooden embroidery hoops (cerchi per ricamo)

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Io non ricamo spesso, ma i lavori realizzati coi cerchi da ricamo che diventano essi stessi parte dell'opera, mi affascinano oltremodo. Prossimamente, proverò.  I don't embroider very often, but I think that embroideries made with wooden hoops are fantastic because the hoops became part of the artistic handwork. In the next future, I will try. 

Guardate cosa si può fare! Look what you can do!


Satsuma Street. Per chi sa ricamare, ma non vuole il "solito" ricamo. 


Pilli Pilli. Per chi sa cucire, e vuol farlo in maniera giocosa. Il negozio al momento è chiuso.

In the Little Houses, usa invece il legno per una composizione raffinatissima.
Un'idea molto decorativa: carta da parati e tanti cerchi, di dimensioni diverse, tutti assieme a riempire una parete.
Da Purlbee.


E' venuta anche a voi voglia di provare? Wanna try?

DIY: lanternine di carta per Henkel

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Qualche tempo fa ho avuto una bellissima opportunità, quella di preparare un progetto fai-da-te utilizzando le colle Henkel. Ho pensato ad un diy molto semplice, facile da replicare e utilizzando materiali economici che tutti abbiamo in casa: lanternine di carta a forma di casetta. 


Questo è il cartamodello che potete stampare e ritagliare, anche in diverse dimensioni per giocare con le grandezze:


Questo è il risultato finale:


Realizzare queste casette è semplicissimo. Basta stampare il cartamodello su di un foglio A4 e ritagliarlo, avendo cura di tagliare anche l'interno delle finestre, del cuoricino e di aprire il portoncino. Poi si incolla il cartamodello alla carta velina colorata con il Magic stick Pritt e si ritaglia la carta velina solamente lungo il contorno della sagoma (niente porte e finestre stavolta). Si incolla la linguetta con la colla vinilica Pritt Vinil. Si inserisce la candelina e la lanterna è finita!

 Una raccomandazione IMPORTANTE: siccome la carta è un materiale infiammabile, non lasciate accese le candeline senza sorveglianza.

Se avete voglia, potete votare il mio tutorial QUI, assieme a quelli delle altre blogger partecipanti e potete anche voi realizzare e proporre una vostra creazione. Oltre me, partecipano anche:


Arte, storia, cultura (e anche craft) a portata di bambini: le invasioni digitali

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Vi siete accorti che in questi giorni in Italia ci sono gli invasori? Ma non come Attila re degli Unni in groppa agli elefanti, che mi verrebbe un attimino scomodo. I moderni invasori sono digitali e sono armati di smartphone e tablet per condividere sui social le bellezze italiane e farle volare come farfalle. Non vogliono conquistare ricchezze e terre fertili, ma fare il pieno di arte, cultura e storia. Qui trovate il calendario delle varie invasioni, ce n'è ancora per qualche giorno! E a Vicenza, la mia città, l'invasione è "formato bambino", grazie all'idea di Monica e al suo entusiasmo. Ne abbiam bisogno, di persone come lei, che sanno che i piccoli di oggi sono i turisti adulti di domani; che imparare e scoprire il bello è una ricchezza per i bambini e una mission per i grandi. E soprattutto che SI PUO' FARE. Così mostre, musei e monumenti in città sono diventati luoghi di favole, cacce al tesoro, scoperte misteriose e laboratori creativi. Totalmente gratis. Ieri allora abbiamo invaso Palazzo Leoni Montanari, oggi andremo alla scoperta di Andrea Palladio e domani avremo la caccia al tesoro a Santa Corona.

Qua eravamo tutti naso all'insù ad ascoltare la storia di Eolo che tiene a bada le burrasche scatenate.
Io e il Piccolo, alla fine del laboratorio creativo: abbiamo costruito un caleidoscopio bellissimo! (foto di Monica Viaggi e Baci)

Foto di gruppo. INVASIONE COMPIUTA! (di Teresa Giffone)
Non tergiverso oltre, mi armo e parto per l'avventura di oggi!

Chiedilo al Tulimarito, dietro le quinte

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(questo succedeva ormai qualche settimana fa)

Una bella mattina del sole giusto ho deciso di allestire un set fotografico come si deve. Prima ho staccato la tenda perchè siccome è rotta non si riesce a tirar su. Poi ho costruito tutta una torre a incastro di sgabelli- seggiolina-libri-che-i-mattoncini-lego-mi-fanno-un-baffo per arrivare all'altezza giusta rispetto alla finestra. Poi ho cercato di far stare in piedi dietro alla sedia il pannello di legno bianco e di fianco alla sedia il pannello di polistirolo CONTEMPORANEAMENTE. Appena riusciva a stare dritto uno cadeva l'altro e viceversa e versavice per un numero indefinito di volte finchè ho trovato il punto d'appoggio e ho sollevato il mondo. O almeno ho sollevato la macchina fotografica. E qui è iniziata un'altra scenetta snervante perchè usavo per la prima volta un cavalletto preso a prestito e, o ero io imbranata, o era quello difettoso, fatto sta che non appena ero convinta di essere riuscita a posizionare la macchina all'altezza giusta, quella scendeva di un centimetro. Tira su, scende giù, tira un po' più su, scende un po' più giù, e tira para menela (come dice mia suocera) alla fine l'ho spuntata. 
Poi ho perso un altro bel po' di tempo per sistemare la bambola in una posa aggraziata e gentile in piedi, con conseguente minaccia dei succitati pannelli di perdere il punto d'appoggio e cadere rovinosamente. Scampata la minaccia, posizionata la bambola, mi precipito a scattare piena di trepidazione. Accendo la reflex e lampeggia una scritta:

MEMORY CARD NON INSERITA

Era ancora nel computer portatile.

Che proprio quella mattina il Tulimarito si era portato in ufficio. 

Ovviamente la colpa non è mia. Non lo è anche se sono l'unica ad usare la macchina fotografica e a scaricare le foto. Non lo è anche se sono io che dovrei ricordarmi di togliere la card prima di spegnere il computer. No no. La colpa è sua che prima di uscire non ha  intuito che doveva controllare se per caso io non avessi lasciato la card in quella cavolo di fessurina. Logico no?


Quando è rientrato, ormai ciao luce giusta. Dopo, giorni e giorni di diluvio. Cogli l'attimo che fugge, ma ricordati, quando arriva l'attimo, di avere la card inserita!

DIY: polsino jeans (jeans cuff)

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