La settimana scorsa, spinta da un vago bisogno di trasparenza, ho pensato che fosse meglio far leggere al Tulimarito il post inaugurale della mia nuova rubrica (questo). Io lo avevo avvertito che, grazie al suo illuminante contributo, gliel’avrei dedicata, ma è sempre meglio essere chiari. Questa la sua reazione:”Ah, ma allora è vero che mi hai preso come spunto per scrivere questo post!”
Tulimami: “No, ti ho preso come spunto per dare il titolo alla mia nuova rubrica settimanale!”
Tulimarito (assurdamente preoccupato e con una logica incomprensibile ai più): “Cioè tu mi sveglierai ogni mattina alle sei?”
Comunque, c’è da capirlo, avere una Tulimami accanto non è sinonimo di vita statica e tranquilla. In questi giorni, per esempio, abbiamo invertito la lampada da terra che c’era in camera con quella del salotto. La lampada del salotto in camera sta benissimo, ma la lampada della camera, base shabby, paralume color crema, stile romantico… in salotto non si poteva vedere! (leggi: quella rompitotani della Tulimami non poteva vederla, il resto della casa viveva benissimo lo stesso).
Così l’altra sera m’è venuta un’idea e mi son messa all’opera. Alla fine del mio dipingere e tagliare ed incollare e dare l'aggrappante, ho sfoggiato orgogliosa il nuovo look della vecchia lampada, scodinzolando come un cagnolino che ti porta orgoglioso la sua palla tutta sbavata e ho chiesto alla mia dolce metà: "Allora, ti piace?" Il Tulimarito l'ha guardata ed ha esclamato: “Ma in questa casa non può esserci una cosa UNA di un solo colore?”
Sgrunt, dico io, stavolta, di bianco, ne ho messo tanto!
