Qualche accenno lo avevo fatto, qualche mobile te l'ho mostrato (qui e qui) e così forse hai già capito: mi sono trasferita nel nuovo laboratorio (da più di due mesi, a dir la verità). Siccome tendo ad essere una perfezionista, vedo sempre tutto quello che ho ancora da fare, invece che quello che ho già fatto. E non mi sento pronta per fotografarlo perchè manca sempre ancora qualcosa. Ad esempio manca il lampadario. E siccome voglio che il mio studio parli di me, di quello che faccio e di come sono, me lo costruisco da sola, pezzetto per pezzetto, lampadario compreso. Solo che ci vuole tempo!
Quello che posso mostrarti però, sono le ispirazioni che mi hanno guidata e mi stanno guidando nelle scelte stilistiche e d'arredo.
Il primo amore non si scorda mai e il mio primo amore è lo studio di Jenny B Harris, qui puoi vedere tante foto deliziose, questa è una d'insieme:
Di questo studio amo i colori, i grandi spazi, quel meraviglioso bancone, le mille stoffe multicolori, l'asse da stiro sempre a portata di mano e quell'ordine che lo vedi che è iperorganizzato, ma ci mette un attimo a trasformarsi in caos creativo (il mio habitat naturale, il caos).
Nel mio laboratorio, poi, DEVE esserci un tavolo per i workshop. Perchè voglio farne e voglio ospitarne (lo scrivo, così son costretta a prendermi l'impegno). Il mio tavolo lo voglio così, ma senza l'antiquariato intorno, e magari un po' meno lungo, con vasi di matite, pennelli, colori e forbici oltre a quelli di fiori:
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Visto su Bump Smitten. |
Sul mio tavolo e sul mio bancone da lavoro, volevo queste cerate di Petit Pan e chi è già venuto a trovarmi le ha viste ben piazzate al loro posto (mi sono svenata per comprarle, ma dovevo averle e se sei tra coloro che mi chiedono sempre:"Ma dove compri quelle stoffe meravigliose?" Ti consiglio spassionatamente di farti un giro sul sito, ce ne sono di bellissime!):
Oooh sì, finalmente il rosa. Perchè a casa mia sono in minoranza netta e il colore rosa è bandito dai tre maschi della famiglia. Ma nel MIO laboratorio, c'è spazio anche per lui! E per il gioco e per un tè o un caffè conditi con due chiacchiere e tre risate.
Per ultima lascio lei, Amelie Poulain. Perchè mi ispira? Perchè amo le atmosfere francesi, l'immaginazione che corre libera e ti fa vedere un coniglio dove altri vedono solo nuvola, perchè capire se stessi non è sempre facile, ma è importante mantenere la propria coerenza.
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Non conosci Il favoloso mondo di Amelie? Qui puoi vedere i primi nove minuti. |
Che ne pensi dunque, di queste premesse e di queste promesse?